Io, quando sono in treno, mi sento d'animo lirico. Vorrei parlare di nomadismo, d'amore, di inutili malesseri esistenzialisti... ma, ogni volta, qualcosa d'importante finisce per distrarmi.
Stavolta è toccato a un medico, che mi ha esposto con grande rigore scentifico i rischi del fumo.
lunedì 28 marzo 2011
sabato 12 marzo 2011
Tra il bene e il male c'è di mezzo il mare.
Bene, male: non è questo il punto.
Ho trentatré anni, l'età in cui si è pronti - volendo - anche per diventare dei messia; figuriamoci se non sono in grado di discernere tra un disegno fatto bene ed uno fatto male. Sono abbastanza intelligente, aggiungerei, persino per discernere tra un disegnatore di talento e uno... di nessun talento.
Ma non è questo il punto, dicevo.
Il punto è disegnare, fuori da ogni retorica: mi riferisco al meccanico procedimento con cui s'inseguono le idee sulla carta, al gesto di tirar linee ed indugiare in nere macchie, che tanto è familiare a chi disegna da non meritare alcuna riflessione. La nuda astrazione del disegno, tanto più libera quanto più dimentica della mano che esegue (e specialmente del cervello che, all'altra estremità del filo, tutto silenziosamente manovra) è in sé lo scopo - oltre che il mezzo - di questa egoistica fuga dal tempo presente. Il quale, per sua stessa natura alieno e odioso, altro non è che il necessario approdo tra un viaggio e il successivo.
Gli antichi chiamavano tutto questo: fanculo.
Ed io credo che avessero ragione.
mercoledì 9 marzo 2011
Zack!
Dopo aver riprovato, e per l'ennesima volta rinunciato, a farmi crescere i capelli, la sensazione di libertà e leggerezza seguite al fatidico passaggio di macchinetta che ha posto fine a mesi di faticosa pazienza mi hanno portato a riflettere sulla vanità della vanità della vanità.
Sveglio al termine di un lungo sonno di fatica, scopro ancora una volta di aver portato il giogo di responsabilità immaginarie: che è un altro modo per dire che, con quella ciotola di capelli ispidi in testa, facevo proprio cacare.
Sveglio al termine di un lungo sonno di fatica, scopro ancora una volta di aver portato il giogo di responsabilità immaginarie: che è un altro modo per dire che, con quella ciotola di capelli ispidi in testa, facevo proprio cacare.
lunedì 7 marzo 2011
Diseducazione sessuale.
Fantasticherie di natura poco più che abietta, condotte sul sottofondo sincopato d'un bel viaggio in treno.
Funziona press'a poco in questo modo: io attacco col voler disegnoscrivere una cosa e subito ne viene fuori un'altra, che a sua volta ne tira fuori altre due, e così via a cascata.
Per cui, quando alla fine rileggo tutto, mi chiedo sempre se abbia espresso la mia opinione su qualcosa (e, in questo caso, su cosa) o se sia stato semplice spettatore di un processo estraneo.
In entrambi i casi, è stato un bel modo di passare il tempo.
Funziona press'a poco in questo modo: io attacco col voler disegnoscrivere una cosa e subito ne viene fuori un'altra, che a sua volta ne tira fuori altre due, e così via a cascata.
Per cui, quando alla fine rileggo tutto, mi chiedo sempre se abbia espresso la mia opinione su qualcosa (e, in questo caso, su cosa) o se sia stato semplice spettatore di un processo estraneo.
In entrambi i casi, è stato un bel modo di passare il tempo.
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